La serializzazione dei farmaci: un'arma in più per combattere la contraffazione
Il business della contraffazione
in ambito farmaceutico vale 200 miliardi di dollari l’anno. Secondo uno studio
Ocse, tra il 2002 e il 2015 il numero dei casi è aumentato di circa 15 volte.
Anche se in realtà in Italia il fenomeno, rispetto al resto del mondo, è più
contenuto. In Italia infatti il numero di farmaci contraffatti è al di sotto
dello 0,1%, e riguarda perlopiù pillole per la disfunzione erettile e farmaci
dopanti.
Questo fenomeno, oltre ad avere
un impatto economico sfavorevole per l’industria farmaceutica, mette soprattutto
a rischio la salute pubblica.
Allo scopo di invertire questo
trend, l’Europa, insieme al resto del mondo, si sta muovendo verso la
cosiddetta serializzazione dei farmaci.
A seguito della direttiva (EU) 2016/161,
nell’Unione Europea, la serializzazione dei farmaci soggetti a prescrizione
medica è diventata obbligatoria a partire dal 09 febbraio 2019. Negli Stati Uniti è obbligatoria da fine 2018. Mentre in altri mercati quali la Cina,
la Turchia e il Brasile, l’implementazione è già avvenuta da tempo.
Ma che cos’è la serializzazione?
La serializzazione è un processo
che permette di associare ad ogni singola confezione di farmaco un codice
univoco che identifica quella specifica confezione di farmaco a livello europeo
e mondiale.
L’identificativo univoco
comprende:
- Un codice che consente di identificare almeno la denominazione, la denominazione comune, la forma farmaceutica, il dosaggio, le dimensioni e il tipo di confezione del medicinale (codice del prodotto).
- Una sequenza numerica o alfanumerica di non oltre 20 caratteri, generata da un algoritmo di randomizzazione (numero di serie). Questo è molto importante, dato che, essendo un codice del tutto casuale, si annulla quasi del tutto la possibilità che i contraffattori possano indovinare tale codice.
- Un numero di rimborso nazionale o un altro numero nazionale che identifica il medicinale, se richiesto dallo Stato membro in cui il prodotto è destinato ad essere immesso sul mercato.
- Il numero di lotto.
- La data di scadenza.
La sequenza di caratteri
risultanti dalla combinazione del codice del prodotto e del numero di serie è
unica per ogni confezione per almeno un anno dopo la sua scadenza o per cinque
anni dalla data in cui quella confezione è destinata alla vendita.
I fabbricanti stampano questo
identificativo univoco in codice a barre bidimensionale sulla confezione rispettando
opportuni standard qualitativi, e inoltre stampano il codice prodotto, il
numero di serie e il numero di rimborso nazionale o altro numero nazionale che
identifica il medicinale, anche in formato leggibile all’uomo.
Oltre ad un numero
identificativo, i medicinali saranno anche soggetti ad un sistema di
prevenzione delle manomissioni che garantirà la valutazione inconfutabile
dell’integrità della confezione impedendo che essa venga aperta o alterata.
Gli
Atti Delegati non indicano una metodologia specifica per la realizzazione
dell’integrità dell’imballaggio, ma i sistemi tecnicamente disponibili
comprendono: la sigillatura mediante applicazione di colla sui lembi,
l’applicazione di sigilli di garanzia (Tamper-Evident), l’avvolgimento
dell’intera confezione in una pellicola sigillata, l’uso di astucci pieghevoli
appositamente progettati.
L’autenticità delle confezioni
dei medicinali verrà garantita da una verifica a monte e a valle, cioè essa verrà
verificata, oltre che dal fabbricante (responsabile del caricamento del codice identificativo
nel sistema di archivi), anche dal soggetto predisposto alla dispensazione dei
farmaci al pubblico. Inoltre, i farmaci a maggior rischio di contraffazione verranno
controllati anche dai grossisti.
In queste verifiche verrà sia valutata
l’integrità del sistema di prevenzione delle manomissioni e sia verrà confrontato
l’identificativo univoco, stampato sulla confezione, con i legittimi
identificativi univoci contenuti in un sistema di archivi elettronici.
Successivamente, nel momento in
cui la confezione verrà fornita al pubblico, i soggetti autorizzati o
legittimati a distribuire farmaci al pubblico (farmacisti), dovranno inoltre disattivare
l’identificativo della confezione venduta, per evitare che un'altra confezione
recante lo stesso identificativo univoco possa superare la verifica.
Questo sistema quindi garantirà
che la confezione dispensata al paziente sia autentica e in possesso di tutti i
requisiti qualitativi previsti per l’immissione in commercio.
Una maggiore tracciabilità per una
maggiore tranquillità del consumatore; perché con la salute non si scherza.
FONTI:
https://eur-lex.europa.eu/legal-content/IT/TXT/PDF/?uri=CELEX:32016R0161&from=IT
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